
Villa Vigna Contarena, detta anche come Villa Contarini degli Scrigni, è una delle più pregevoli dimore storiche di Este, immersa in un ampio parco che si estende fino alla cortina muraria del castello carrarese, sulle primissime pendici del Colle del Principe. A fianco della villa un muro racchiude un piccolo e suggestivo spazio verde recintato chiamato “Orto segreto” o “vigna”, termine col quale nelle fonti dell’epoca si indicavano i giardini abbelliti con reperti archeologici. L’Orto segreto riprende l’ideale concezione dell’hortus conclusus rinascimentale e al suo interno ancora oggi si trovano sedili in pietra alternati a nicchie un tempo occupate da statue. L’edificio che oggi vediamo risale ai primi anni del ‘600 e rappresenta l’ampliamento di una precedente costruzione. E’ una delle numerose ville edificate dai nobili Contarini in terraferma sotto il dominio della Repubblica Serenissima, che dal XV secolo coinvolse anche l’area euganea. Il committente, Giorgio Contarini, era un esponente del ramo di San Trovaso detto “degli Scrigni”, il quale ordinò la costruzione di “diverse fabbriche da gastaldo, orto, cortivo e altre pertinenze”. Fu lo stesso costruttore della villa a trasformare la sua residenza in un piccolo museo archeologico, raccogliendo un cospicuo numero di reperti romani, per lo più iscrizioni lapidee. La villa fu modificata nuovamente all’inizio del ‘700 con l’aggiunta di due gradinate a gomito che introducono all’elegante pronao neoclassico aggettante rispetto al corpo della villa e retto da colonne ioniche. A coronamento del pronao è posto un raffinato abbaino, sovrastato da un piccolo timpano che conclude lo sviluppo verticale della facciata. Nel 1805 la proprietà fu acquistata dal conte Cristiano Haugwitz (1752-1832), all’epoca ministro del re di Prussia, che nel 1821, terminata la carriera politica, si ritirò a vivere in questa sua residenza italiana (la sua tomba è ubicata nel parco della villa). Il nobile tedesco ha il merito di aver donato la collezione archeologica della Vigna Contarena al Comune di Este, contribuendo così all’allestimento del Museo Lapideo, un’anticipazione – sorta verso la metà dell’Ottocento – di quello che oggi è il Museo Nazionale Atestino.
All’interno di Villa Vigna Contarena l’atrio è decorato con affreschi: incorniciate da lunette e finte nicchie sono rappresentate figure allegoriche (la Mansuetudine e la Carità). Il salone nobile presenta invece alcune scene mitologiche (con protagonisti Apollo e Diana), inquadrate in una complessa cornice formata da elementi zoo-fitomorfi e motivi scultorei. Lo stile pittorico delle figure evoca un gusto barocco, invece le scene laterali caratterizzate da colori molto vivaci e una costruzione fantasiosa riconducono al pieno rococò. Al di sopra dei dipinti si riconosce il monogramma di Marco III Contarini, ambasciatore a Vienna negli anni Quaranta del ‘700, probabile committente del ciclo. Anche il soffitto è decorato con figure allegoriche (la Fama e l’Eternità) e con il mito del Sole. Al secondo piano si trovano altri dipinti meno importanti, tra cui le Stagioni e i Punti Cardinali, mentre altre figure mitologiche sono state riportate alla luce a seguito di recenti restauri. La diversità di stili delle decorazioni fa pensare che siano stati più artisti a lavorare in questa villa; il periodo di esecuzione degli affreschi è collocabile tra la fine del Seicento e il primo decennio del Settecento.