Vescovana

Villa Pisani a Vescovana

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Il “palazzo cinquecentesco”, così fu denominato per la grandezza e l’imponenza, sorge su una antica rocca medievale estense. Read More
Villa Pisani a Vescovana

Villa Pisani Bolognesi Scalabrin fu fatta edificare nella prima metà del’500 dal Cardinale Francesco Pisani (vescovo della città di Padova e committente della Villa dei Vescovi a Luvigliano, progettata da Falconetto e da Alvise Cornaro) per amministrare l’enorme feudo acquisito dalla famiglia Pisani di Santo Stefano, dopo la confisca nel 1468 da parte della Repubblica di Venezia ai Marchesi d’Este. In seguito allo spostamento degli interessi economico-finanziari della famiglia in terraferma, il nobile Patrizio veneziano commissionò ad Andrea Palladio e ai maggiori architetti e pittori del tempo la costruzione e la decorazione di numerose ville e palazzi nella zona, tra cui il Palazzo di Montagnana e quello di Monselice. Fra il Cinquecento e il Seicento, la residenza di Vescovana si doveva già presentare come un vasto complesso, dominato dall’edificio dominicale a tre piani, al quale erano annesse, su ciascun lato, lunghe barchesse porticate. Nello spazio circostante si trovavano alcuni rustici e una torre colombara. Il “palazzo cinquecentesco”, così fu denominato per la grandezza e l’imponenza, sorge su una antica rocca medievale estense. I suoi vasti saloni interni sono affrescati da Paolo Veronese, Giambattista Zelotti e Dario Varotari. Circonda la villa uno stupendo giardino “all’italiana” e un grande parco romantico ricco di centinaia di alberi secolari di tantissime specie. Qui venivano coltivati alberi da frutto e piante di agrumi; la produzione di cedri, limoni, pesche e fiori rappresentava infatti una voce fondamentale del bilancio economico della famiglia Pisani. Oggi è un vero patrimonio botanico, dove trovano luogo la vecchia ghiacciaia, le statue, le fontane, il teatro e la cappella in stile neogotico elisabettiano della metà del XIX sec., voluta da Almorò Pisani come luogo privato di sepoltura e di preghiera (fu progettata e realizzata dall’architetto Pietro Selvatico Estense e dallo scultore Antonio Gradenigo e consacrata nel 1860). Il parco fu realizzato all’inizio del 1800 dall’ultima Contessa Pisani, Evelina Van Millingen, sposa di Almorò Pisani e nobile signora inglese di cultura cosmopolita. L’arrivo di Evelina determinò una svolta nella storia della villa colpita dal degrado dopo il tracollo della nobiltà veneziana che ebbe ripercussioni anche sulla tenuta di Vescovana. La nuova proprietaria si impegnò nel risollevarne le sorti, dando avvio a un insieme di trasformazioni sia negli ambienti interni che negli spazi esterni. La villa vera e propria fu dotata di terrazze in corrispondenza del piano nobile e di ricche decorazioni a stucco e affresco all’interno. Il giardino venne interamente risistemato, unendo il gusto inglese alle qualità del giardino all’italiana.

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