
La Chiesa di San Daniele a Padova è un luogo di culto di origine medievale che secondo la tradizione fu fondato dal Vescovo di Padova Olderico, nell’anno 1076, durante il trasporto delle reliquie di San Daniele Martire dalla Basilica di Santa Giustina alla cripta della Cattedrale: mentre il sacro carico passava per la via, si fece ad un tratto pesante, tanto da divenire inamovibile. Il cielo divenne scuro e tempestoso tanto da costringere il vescovo a fare il voto di costruire in quel luogo, una chiesa da dedicare proprio al martire protettore della città (San Daniele è patrono di Padova con Sant’Antonio, Santa Giustina e San Prosdocimo). Dopo il voto, il carico si fece leggero e poté ripartire per la Cattedrale.
La Chiesa di San Daniele a Padova subì vari rimaneggiamenti, tra il XVI secolo e ancora nel settecento. Nell’Ottocento fu sopraelevata di due metri su progetto di Jacopo Sacchetti ed in seguito l’abside fu esternamente adornato in stile neoromanico. Sul fianco destro, sulla destra rispetto alla facciata, si innalza il campanile forse di origine medievale, che si mostra oggi nel suo possente aspetto cinquecentesco. All’interno la volta è coperta da pitture ottocentesche che raffigurano la vita di San Daniele. Di particolare interesse artistico l’organo posizionato nella cantoria in controfacciata costruito nel 1796 e che anticamente si trovava nella Basilica di Santa Giustina.
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