Il problema dell’ernia disfale (cervicale o lombare che sia) è decisamente complesso. Gli elementi da valutare per impostare la terapia sono fondamentalmente 3. La presenza di una vera ernia (non una protrusione o una discopatia), i disturbi soggettivi (dolore e impaccio funzionale) e la sofferenza del nervo (misurabile con un esame elettromiografico). Se lei ha fatto queste valutazioni ed è stata esclusa la necessità dell’intervento, occorre che, accanto alle terapie con i farmaci, segua un percorso fisiokinesiterapico ciclico, associato a ginnastica dolce o a ginnastica postulare o a pilates. In questo percorso terapeutico la fangobalneoterapia è assolutamente indicata. Un ciclo di cure, eventualmente ripetuto due volte l’anno può ridurre la frequenza delle riacutizzazioni ed il ricorso ai medicinali.
Dr. Carlo Gargiulo
Mio marito circa dieci anni fa ha scoperto di avere un’ernia cervicale (c5/c6). All’epoca per alleviare il dolore fece una cura a base di Soldesam, neurontin, muscoril e voltaren. Il problema si risolse in quattro mesi. Quest’anno il problema si è ripresentato, così ha fatto di nuovo flebo con soldesam, thoradol, punture con muscoril e voltaren, e sta prendendo anche il neuroni (il generico). Il dolore fortissimo al collo e alla spalla si è alleviato, ma gli è rimasto un dolore atroce al braccio e da qualche sera avverte anche un fastidio alla mano. Secondo lei il problema si potrà risolvere? Le cure termali potrebbero portargli qualche beneficio?
Il problema dell’ernia disfale (cervicale o lombare che sia) è decisamente complesso. Gli elementi da valutare per impostare la terapia sono fondamentalmente 3. La presenza di una vera ernia (non una protrusione o una discopatia), i disturbi soggettivi (dolore e impaccio funzionale) e la sofferenza del nervo (misurabile con un… Read More