Lozzo Atestino

Castello di Valbona a Lozzo Atestino

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Il castello carrarese di Valbona, gioiello di ingegneria militare, è l'unico di tutto il territorio padovano rimasto intatto. Read More
Castello di Valbona a Lozzo Atestino

Un’autentica fortezza Carrarese costruita intorno all’anno 1000, più volte conquistata, distrutta e riedificata. Tra le sue mura sono passati nobili, poeti, guerrieri, crociati e durante la Seconda Guerra Mondiale vi si sono rifugiati i nazisti. Una testimonianza vivente della storia del Veneto, avvolta tra mistero e leggende, nel fascino di una cornice senza tempo. 

Il Castello di Valbona a Lozzo Atestino, gioiello di ingegneria militare, è un antico baluardo medievale, l’unico di tutto il territorio padovano ad essere rimasto intatto. Si tratta di un possente fortilizio che domina la pianura a ovest del Monte Lozzo, una terra molto antica in quanto vi sono stati trovati resti di palafitte e, poco sopra il castello, addirittura alcuni resti di una autentica fortificazione paleoveneta. Con molta probabilità la sua edificazione risale al XIII secolo, periodo segnato dalle tumultuose guerre tra guelfi e ghibellini. I primi proprietari furono i Signori Da Lozzo, discendenti di un ramo della nobile famiglia padovana dei Maltraversi, che nel 983 ricevettero dall’imperatore il controllo del feudo da cui presero il nome. Dopo la metà del ‘300 entrò a far parte della linea difensiva occidentale dei Carraresi che lo restaurarono e lo fortificarono: ancor oggi risulta ben visibile il loro stemma in pietra sopra la porta d’accesso occidentale. Il castello carrarese di Valbona appare isolato e imponente, ma originariamente era la dipendenza di un altro castello più grande (il Castello di Lozzo Atestino), la vera residenza signorile dei padroni di Padova, di cui però non ne rimane alcuna traccia e che sorgeva nel luogo in cui oggi si trova la settecentesca Villa Lando-Correr, sulle rive del fiume Bisatto. Distrutto il Castello di Lozzo Atestino nel 1313, quello di Valbona assunse una vera e propria posizione strategica, al centro delle strade che provenivano da Montagnana e da Este, al confine tra i territori di Padova, Vicenza, Verona. I sanguinosi avvenimenti della guerra tra Padovani, Scaligeri e i Signori Da Lozzo hanno alimentato nel corso dei secoli numerose leggende: si narra infatti che alcuni guerrieri-fantasmi vaghino inquieti tra Lozzo e Valbona, facendo udire durante le notti tempestose i loro lamenti. Con la caduta dei Carraresi e con il passaggio sotto la dominazione veneziana, il castello perse importanza come vera e propria fortificazione; mantenne però fondamentali caratteristiche di posto di osservazione e di controllo, se si pensa che nella guerra di Cambrai (1509-1518) un certo Cucchin, veronese, se ne impadronì in nome del re di Francia e vi stette con una guarnigione per un lungo periodo. Esso passò in seguito a numerosi proprietari, tra cui sopratutto i Barbarigo. Oggi è di proprietà dei conti Albrizzi e al suo interno è stato allestito un rinomato ristorante. Nel grande parco si può visitare anche un piccolo zoo con pavoni, papere, conigli e molti altri animali.

Lo scenografico Castello di Valbona a Lozzo Atestino è oggi quasi interamente visitabile: come la maggior parte dei castelli edificati nei secoli 13° e 14° ha la pianta pressoché rettangolare da 40×25 m. e dispone di sei torri di cui quattro (ai lati sud e nord) esagonali, e due (nel mezzo dei lati di oriente e di occidente) quadrate; tutte queste torri minori sono alte circa metri 16 m.; proprio nel mezzo del castello sorge la torre maestra che raggiunge i 22 metri. Le mura merlate tutto attorno al complesso sono alte 11 metri e ne misurano 1 di spessore alla base, restringendosi alla fine a 0.50 metri. Le porte di accessi sono due, alte 4 metri, una a oriente l’altra a occidente; la seconda, oltre ad avere l’insegna in pietra bianca di Ubertino I, ha anche, pure in pietra, lo stemma dei Carraresi. Le porte avevano sicuramente il ponte levatoio in quanto un profondo vallo pieno d’acqua circondava interamente la struttura. Il vallo è andato poi interrato e nei lavori sono state trovate moltissime palle in pietra d’Istria, verosimilmente scagliate contro le mura soprattutto nei secoli XIII e XIV. Il castello ha all’interno due cortili e mantiene, pur in uno stato di buona conservazione, tutto l’aspetto austero e militare che indubbiamente ha avuto in passato.

Fonte: www.collieuganei.it – www.padovamedievale.it

Info
Via Castello 2, Lozzo Atestino (PD)
Tel +39 0429 97022
[email protected]
www.castellodivalbona.it

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