
Nell’Area Archeologica del Colle Bortolone a Montegrotto Terme, oggi occupata dall’Hotel Augustus, alla fine del XVIII secolo venne scoperto un vasto e imponente edificio, oggi non più visibile, di età romana (I secolo a.C. – II secolo d.C.), dall’interpretazione molto discussa. Tutto ciò che sappiamo dell’edificio romano dipende da un rilievo anonimo effettuato nel 1780, in occasione degli scavi dell’area commissionati dal conte Giovanni Antonio Dondi dell’Orologio, e dalle notizie che si leggono nei trattati di alcuni eruditi veneti di fine Settecento, primi dell’Ottocento. Era un enorme complesso a pianta quadrata con muratura in laterizio su fondazioni in blocchi di trachite, costituito da corridoi, ambienti con pavimenti in mosaico, vasche d’acqua termale e nicchie per statue, variamente affacciati su un’area scoperta, per un’estensione calcolata oltre i 2.700 mq. Sia per la tipologia degli ambienti decorati con attenzione, sia per l’eccezionalità dell’architettura non inquadrabile nelle comuni tipologie di architettura pubblica di età romana, sia per le sue straordinarie dimensioni, la destinazione dell’edificio è ancora incerta anche se sicuramente voluta e frequentata da una committenza di altissimo rango. Forse fu un “Palagio” imperiale (l'”aedes publica” ricordata da Cassiodoro); forse un tempio dedicato a Esculapio, dio della medicina, e a Iside, divinità femminile egizia; forse un “ninfeo” immerso nel verde del colle e collegato con le terme sottostanti; o forse fu “semplicemente” un grandissimo complesso residenziale/termale. Si ha inoltre notizia che, intorno al 1930, nel terreno cavato dal Colle Bortolone e accumulato presso la Stazione Ferroviaria di allora, emersero frammenti di alcuni oggetti di età pre-protostorica (VI–I millennio a.C.), tra cui un’ascia “in pietra nera dura”, un’ascia in rame o in bronzo e due fusaiole.
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