Monselice

Chiesa di San Paolo a Monselice

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Chiesa di San Paolo a Monselice

La Chiesa di San Paolo a Monselice, oggi Complesso Monumentale di Sanpaolo (sede di mostre, esposizioni, conferenze e concerti), fu costruita circa tra il 750-800 d.C. come testimoniano i ritrovamenti degli scavi archeologici eseguiti dietro la zona absidale. Intorno al Mille e fino al 1200 circa vennero eseguiti lavori di ampliamento. Un’ultima importante trasformazione fu attuata intorno al 1250, nella parte presbiteriale della navata principale con la costruzione di una cripta intitolata a San Sabino. Il vano seminterrato, ancora oggi visibile, era decorato da affreschi , di cui oggi rimane testimonianza in quello raffigurante San Francesco, che documenta la precoce diffusione del francescanesimo nel Veneto. Nel 1400, verosimilmente, venne costruito accanto all’angolo nord orientale della chiesa il campanile, con cupola a cipolla, che oggi vediamo incorporato all’interno del complesso monumentale. Questo campanile, che usciva dal tetto della chiesa crollò per un cedimento strutturale attorno alla metà dell’ 800, e fu sostituito verso la fine dello stesso secolo con la costruzione del nuovo campanile, in finto stile medioevale merlato. Nel frattempo la chiesa aveva subito pesanti lavori di ristrutturazione che avevano manomesso e talvolta distrutto le strutture più antiche. L’idea di dare alla città un nuovo e grande Duomo portò nel 1956 alla vendita della Chiesa di San Paolo al Comune di Monselice che oggi ne ha fatto museo della città. Davanti alla San Paolo è stata realizzata la monumentale fontana dell’architetto ticinese Mario Botta. La fontana sorge sul sedime del vecchio Municipio della città di Monselice, abbattuto nel 1965, e sull’area che anticamente occupava la cosiddetta “Loggia Bolani” o “Loggia Grande” (che si contrapponeva alla “Loggetta” cioè la loggia piccola, tuttora esistente sull’altro lato di via del Santuario).

Le trasformazioni architettoniche subite dalla Chiesa di San Paolo a Monselice, non hanno favorito la conservazione delle pitture che abbellivano le pareti interne. Durante i recenti restauri sono state recuperate alcune piccole porzioni di affreschi che, assieme a quelli dell’edicola della cripta della seconda metà del 1200, sono una preziosa testimonianza della storia decorativa del complesso monumentale. La peculiarità di quelli della cripta è che si tratta della prima rappresentazione nota in Veneto di San Francesco. Non sfugge alla vista il grande dipinto appeso al soffitto dell’aula centrale raffigurante la glorificazione di San Paolo; il santo è ritratto su una nuvola, accompagnato in cielo da angeli che reggono una spada e un libro, simboli di San Paolo Apostolo. La tela, forse realizzata  sopra ad un precedente dipinto, è stata recentemente attribuita da alcuni studiosi a Pietro Bonatti artista di Adria (Rovigo) vissuto nella seconda metà dell’ 800. Non ci sono documenti altomedievali che spieghino le ragioni della dedicazione a San Paolo e la prima testimonianza scritta sulla chiesa così titolata risale al 1115. La presenza di San Savino, o Sabino, martire, probabilmente vescovo di Spoleto vissuto tra il 300 e il 400, è invece attestata da un’iscrizione su tabella di piombo posta a sigillo di una teca contenente diverse relique, conservata nel Duomo Nuovo. La storia dell’arrivo di queste reliquie a Monselice rimane ignota, mentre risale al 1631 l’elezione di San Sabino a patrono della città dopo che le preghiere rivolte al Santo avevano debellato la peste. La teca di San Sabino si trovava originariamente nella cripta vicino all’immagine affrescata di San Francesco.

Info
Via 28 Aprile, Monselice (PD)
Tel +39 0429 767100
[email protected]
www.sanpaolomonselice.it

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