
Il Museo delle Associazioni d’Arma a Padova, o Museo dell’Arma, è una piccola ma straordinaria esposizione che riunisce le collezioni di varie armi che fino al 2013 erano disperse in diversi luoghi della Città del Santo. Il museo, presso la sede di Assoarma a Padova, casa dei militari (bersaglieri, alpini, carristi, marinai), ospita oggi 11 associazioni d’Arma ed è diviso in 3 sezioni (Marina, Fanteria e Cavalleria) ove si trovano numerosi reperti risalenti alla Prima Guerra Mondiale. Una volta alla settimana è possibile assistere anche all’alzabandiera, un rito patriottico sconosciuto a molti giovani, dopo l’abolizione della coscrizione obbligatoria.
Fiore all’occhiello è probabilmente la collezione del Museo dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Padova, un’interessante Museo della Marina nato nel 1922 assieme alla costituzione nella Città del Santo della sezione cittadina dell’Unione Marinara Italiana, divenuta ANMI (Associazione Nazionale Marinai d’Italia) nel 1936. Sorto originariamente come ausilio didattico per i giovani intenzionati a svolgere in mare il servizio militare, fu allestito con materiale fornito dallo Stato e arricchito in seguito da donazioni private. La raccolta rappresenta un suggestivo spaccato storico, tecnico e culturale della marineria militare italiana, in un arco di tempo che va dal primo conflitto mondiale fino ai giorni nostri, grazie alle pubblicazioni dell’Associazione. Sono esposti numerosi “pezzi” rappresentativi della realtà marinara: modelli di navi e di infrastrutture navali (anche a carattere tecnico), testimonianze dell’aviazione di marina (fra le quali l’elica lignea originale di un idroplano), esempi della strumentazione di bordo e apparecchi radiotelegrafici o per il rilevamento della posizione (come sestanti, bussole giroscopiche e telefono senza fili), riproduzioni in scala di attrezzature in uso alle marinerie, ancore, cartografia e illustrazioni. Fanno bella mostra di sé, nello loro appariscenza, una mina austro-ungarica, un siluro (completo in ogni sua parte) risalente al periodo 1915-18 e un salvagente della Viribus Unitis, la corazzata austro-ungarica affondata da due ufficiali italiani nel porto di Pola nel 1918. Ma anche fucili storici (‘800) e armi bianche provenienti dall’Africa (scimitarre, sciabole, lance e frecce risalenti alla spedizione italiana di Benadir), assieme a conchiglie e denti di animali esotici che i marinai riportavano come “souvenir”. Una piccola stanza ricostruisce un’originale “cambusa” di nave. La sezione marinaresca dispone inoltre di una piccola biblioteca comprendente molti titoli di argomento nautico, alcune risalenti all’Ottocento.
Altra importante collezione è quella del Museo della Fanteria dell’Associazione Nazionale del Fante (e Associazione Bersaglieri d’Italia), la cui sezione si costituì in seguito all’arrivo a Padova dello storico 58° Reggimento di Fanteria “Abruzzi” che fu di stanza dal 1909 al 1943. Tra i cimeli risalenti alla Prima e Seconda Guerra Mondiale vi sono armi e divise (uniformi ed elmetti francesi, tedeschi e italiani), un importante pezzo di artiglieria della Grande Guerra, fotografie storiche, giornali di guerra e documenti originali. Particolare suggestione suscitano la presenza di un modellino che ricostruisce nel dettaglio l’organizzazione di una trincea, il lembo della bandiera del 58° Reggimento Fanteria (donato alla sezione dal Generale Bignamini, già Comandante del Reggimento negli anni 1937- 1939) e una porta in legno, proveniente da un casolare montano usato durante le operazioni militari, su cui venne inciso il seguente testo: «Qui i soldati dello S. M. I Battaglione 58° Fant. in lunga attesa temprando lo spirito e il pensiero invocarono la forza dell’armi per un più largo respiro per la patria 1915».
Stupenda è anche la collezione del Museo della Cavelleria, Sezione Cavalleggeri di Padova (21°) dell’Associazione Nazionale Arma di Cavalleria (costituita nel 1923), che presenta cimeli storici, divise e pubblicazioni. È suddiviso in due sale: nella prima sala sono esposte le raffigurazioni dei vari reggimenti di cavalleria (con foto di personaggi dell’Arma durante il primo conflitto mondiale), una raccolta di foulard reggimentali, lo stendardo del 1924, un bronzo di dragone in esplorazione, la statua di San Giorgio patrono dell’arma e pubblicazioni d’epoca. Nella seconda sala sono presentati documenti e cartoline originali dell’Arma di Cavalleria, la tromba con la drappella del Reggimento “Genova Cavalleria” donata dal principe Umberto di Savoia al capo fanfara, l’uniforme del 1941 del tenente Breda Mineo, le sciabole del Generale d’Armata Carlo Geloso, decorato di tre Medaglie d’Argento al Valor Militare, le sciabole di Cavalleria modello 1871, i colbacchi dei lancieri di Novara e dei cavalleggeri di Monferrato, gli elmi di Vittorio Emanuele e Umberto I. Nella biblioteca della sezione cavalleresca sono presenti una vasta raccolta di volumi storici ed i numeri della rivista di Cavalleria dal 1866 ad oggi. Altri reperti di interesse storico sono conservati nel Museo della Fanteria, tra cui due biciclette usate nel primo conflitto mondiale.
Info
Viale Felice Cavallotti 2, Padova
Tel +39 348 3647435
[email protected]