
Il Museo della Chiesa di San Massimo a Borghetto, ristrutturato nel 2003, si trova nel cuore della campagna dell’alta padovana a Villa del Conte, ed espone reperti e testimonianze di una storia che si fonda sin dal tempo dell’Impero Romano o addirittura dall’epoca preromana. L’ubicazione è l’Oratorio di San Massimo che dalla sua costruzione (X secolo) fino ad oggi, ha subito numerosi interventi tra cui un importante ampliamento verso occidente effettuato nel 1577 e l’erezione del campanile nell’Ottocento. Questo piccolo gioiello, che già nel 1085 fu assorbito dall’allora vicina Abbazia Benedettina di Santa Eufemia di Villanova, si presenta ora al pubblico sia come luogo sacro che come museo.
La località di Borghetto, ricca di cultura storica, è stata probabilmente interessata da culture preromane attirate dalla zona delle risorgive, abbondante di falde acquifere e corsi d’acqua, come sembrano testimoniare le numerose presenze di siti antropici nell’area (risalenti generalmente all’epoca del bronzo medio e recente) e i relitti toponomastici, che riferiscono di castellieri e terrapieni. Indubbio è invece l’inserimento di Borghetto nel processo di romanizzazione del territorio, come dimostrano il campionario di reperti dell’epoca conservati all’interno dell’oratorio e i ritrovamenti di materiali fittili, metallici e vitrei recuperati nel circondario. Durante il periodo altomedievale la presenza di bizantini e longobardi diede impulso al villaggio che si identificò nell’edificazione di un primo centro di culto permanente, probabilmente su precedenti vestigia pagane romane (come testimonia il ritrovamento di una pietra attualmente collocata all’altare), nucleo sacro sul quale poi si strutturerà, verosimilmente tra il X e l’XI secolo, la Chiesa di San Massimo.
Il Museo della Chiesa di San Massimo a Borghetto è compreso in un’unica navata, in cui sono raccolti i principali reperti rinvenuti durante gli scavi dell’area della chiesetta dedicata al vescovo S. Massimo Cittanova d’Istria (iniziati negli anni ’70 e proseguiti negli anni ’90 del secolo scorso) e che partono dall’età paleocristiana per giungere fino all’Ottocento. Il percorso inizia con l’esposizione delle fondamenta dell’antico sacello cristiano, risalenti al VII-VIII secolo. Alla stessa fase appartengono due rilievi in pietra, esposti su un tavolino vitreo in prossimità dell’altare; questi due reperti sono considerati i pezzi più importanti dell’intera collezione e raffigurano un orante e un agnello crocifero. Sul lato lungo rivolto a nord, adiacente all’altare, adagiato a terra, troviamo un frontone, fregiato dello stemma dell’ultimo abate (abate Quirini), probabilmente rimosso e deposto al suolo per condannare il dissoluto comportamento del priore. Procedendo in senso antiorario troviamo due vetrinette, in cui sono collocati sei reperti risalenti alla fine dell’ VIII-inizi IX secolo: si tratta perlopiù di frammenti lapidei di decorazione architettonica, alcuni a motivo vegetale, altri più semplici. La successiva bacheca espone invece resti appartenenti alla fase romana (due mattoni bollati e un contenitore fittile con ossa combuste all’interno), che confermano la presenza di una necropoli appena fuori dal presunto sacello romano. L’ultima teca esibisce un fonte battesimale ed un elemento decorativo in cotto con motivi fitomorfi, appartenenti al XII-XIII secolo. Nella prossimità del museo è presente un comodo parcheggio e un punto punto di ristoro.
Info
Via Borghetto, Villa del Conte (PD)
Tel +39 049 9355175
[email protected]
www.chiesettasanmassimo.it