Padova

Museo del Risorgimento e dell’Età Contemporanea a Padova

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Il Museo del Risorgimento e dell'Età Contemporanea a Padova documenta fatti e protagonisti di un secolo e mezzo di storia padovana e nazionale. Read More
Museo del Risorgimento e dell'Età Contemporanea a Padova

Il Museo del Risorgimento e dell’Età Contemporanea a Padova ha sede presso il famoso Stabilimento che ospita il Caffè Pedrocchi (progettato dall’architetto G. Jappelli nel 1831) e documenta fatti e protagonisti di un secolo e mezzo di storia padovana e nazionale, dalla caduta della Repubblica Veneta (1797) alla promulgazione della Costituzione Italiana (1948). Sono esposti cimeli, armi, uniformi, dipinti, sculture, manifesti, monete, medaglie, decorazioni e altro a documentazione di questo importante periodo della città di Padova. 150 anni di storia in cui la città di Padova ha avuto spesso un ruolo di grande rilievo, se non di protagonista assoluta, non solo per il verificarsi di eventi di portata storica, ma anche per la presenza, nelle diverse epoche, di personalità  illustri. Proprio al Pedrocchi per esempio, l’€™8 febbraio del 1848, gli studenti del vicino Ateneo insorsero contro gli occupanti austriaci: tale sommossa fu la premessa, in Italia, della Prima Guerra di Indipendenza e, in Europa, dell’€™anno che vide rivoluzioni e moti popolari divampare in numerose nazioni. Tracce dei colpi sparati dagli austriaci contro gli studenti asserragliati all’€™interno del Caffè sono ancora evidenti nella Sala Bianca dello storico edificio.

L’intento del Museo del Risorgimento e dell’Età Contemporanea a Padova è quello di mettere in rilievo non solo i fatti politico-militari della storia, ma anche la crescita economica e civile. Nel 1866 il Veneto fu annesso al Regno d’Italia: al Comando Generale acquartierato a Padova giunse, da Bezzecca, il celebre “€œObbedisco”€ di Giuseppe Garibaldi, atto storico di quella Terza e ultima Guerra d’Indipendenza. Padova fu protagonista anche negli anni della Grande Guerra: “€œCapitale al fronte”€, sede del Comando Supremo e delle Missioni Alleate e successivamente della firma dell’€™Armistizio, siglato a Villa Giusti il 3 novembre 1918. Quello stesso giorno i bersaglieri, sbarcati dal cacciatorpediniere Audace nella Trieste liberata, sventolarono il vessillo italiano ora esposto al Museo. Gli anni successivi sono caratterizzati dall’€™inaugurazione della prima Fiera e dalla costruzione dell’€™Altare della Patria, interposto tra Palazzo Moroni, sede della municipalità , e il Bo, antica sede dell’€™Università . Il periodo fascista è ricordato tra l’altro dalle immagini dell’€™adunata in Prato della Valle per il discorso che Benito Mussolini tenne il 24 settembre del ’38, alla vigilia della seconda guerra mondiale, da un nerbo di squadrista e da una scultura in bronzo di Paolo Boldrin, artista e segretario della Federazione padovana del Partito, raffigurante un balilla. Le Leggi Razziali di quello stesso anno colpirono 500 ebrei padovani e, tra essi, molte personalità dell’€™Ateneo. Tredici medaglie d’oro al Valor Militare testimoniano la nobile partecipazione di alcuni cittadini padovani al secondo conflitto mondiale. Ancora vive nelle memoria di molti sono le efferatezze della Banda Carità, il reparto speciale della Banda Repubblicana alle dirette dipendenze delle SS (periodo della Resistenza). Per il contributo dato alla causa dai professori e dagli studenti dell’€™Università  l’Ateneo ricevette, unico caso in Italia, la Medaglia d’Oro al Valor Militare. Protagonisti furono Concetto Marchesi ed Egidio Meneghetti e con loro i 117 docenti e studenti caduti per la libertà. Non poteva mancare il ricordo dell’€™11 marzo del 1944, quando una bomba alleata colpì gli affreschi del Mantegna nella Cappella Ovetari. Completa l’esposizione una scelta di filmati d’epoca dell’Istituto Luce di Roma e dell’Imperial War Museum di Londra. Attraverso i reperti e i documenti esposti (numerosi donati da privati cittadini, altri concessi da diversi Istituti di Cultura padovani e non, tra i quali il Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto), il Museo invita anche alla scoperta o riscoperta del Piano Nobile del Pedrocchi. Il celeberrimo Caffè “€œsenza porte”€, fu aperto al pubblico nel 1831. Il piano superiore, o Piano Nobile, venne invece inaugurato nel 1842, anno in cui Padova ospitò il Congresso degli Scienziati Italiani.

Info
Galleria Pedrocchi 11, Padova
Tel +39 049 8781231
[email protected]

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