
Il Museo del Precinema Collezione Minici Zotti a Padova, istituito nel 1998, e ubicato al piano alto del quattrocentesco Palazzo Angeli in Prato della Valle, rappresenta un unicum nel panorama dei musei italiani, quasi “un museo delle meraviglie”. Per individuare e capire meccanismi e percorsi che hanno portato alla nascita e diffusione sul piano mondiale della settima arte dall’invenzione dei Fratelli Lumière, è necessario procedere a ritroso lungo un arco di vari secoli, cercando di mantenere al centro del fuoco dell’osservazione sia la storia delle macchine della visione quanto quella, più vasta e dai confini incerti, della visione popolare e delle forme di spettacolo ottico. Non tutti sanno che le lanterne magiche – inventate nel lontano 1650 – proiettando immagini dipinte su vetro e “a movimento”, anticipavano la nascita del cinema incantando con suggestive dissolvenze le platee del tempo. E sono proprio le lanterne magiche il fiore all’occhiello di questo museo: le immagini coinvolgono in un sogno comune i pubblici più disparati, con un repertorio che spazia dai soggetti umoristici e giocosi a quelli storici, scientifici, edificanti, ma anche piccanti – per i tempi, oggi strappano al massimo un sorriso – destinati sul finire dell’Ottocento, e quindi in piena epoca vittoriana, ad allietare in forma strettamente privata le curiosità del pubblico maschile. Le immagini “giocose” restano le più divertenti e in esse la fantasia dei pittori su vetro si dimostra inesauribile nell’inventare scherzi e beffe d’ogni sorta. Situazioni comiche in veloce sequenza creano spiritosi effetti a sorpresa: conigli che saltano vivi fuori dalla pentola sotto gli occhi del cuoco esterrefatto, diavoli che perdono la testa, nasi di bugiardi e lingue di pettegole che si allungano a dismisura, e poi tutta una piccola corte di pollivendoli, ciabattini, falegnami, pescatori, tutti più o meno fortunati e maldestri, per la gioia di grandi e bambini.
Al Museo del Precinema a Padova sono esposti oggetti rigorosamente d’epoca: apparecchi e vetri da proiezione (databili tra la metà del XVIII° e gli inizi del XX° secolo), strumenti musicali, un teatro di Ombre Javanesi di fine Ottocento, dipinti a mano originali del ‘700 e dell ‘800, lanternine giocattolo, lanterne magiche di vario tipo che documentano l’affascinante viaggio dell’immagine dal Settecento alla nascita del Cinema. Un intero settore del museo è dedicato alla fotografia dove è possibile osservare le immagini inserite nel Megaletoscopio “privilegiato” di Carlo Ponti del 1864 e la ricostruzione della camera oscura; un’altra sezione e dedicata alla stereoscopia dove si trovano stereoscopi d’epoca, portatili o a colonna corredati di immagini fotografiche che appaiono tridimensionali. Si possono inoltre ammirare: il “Mondo niovo” con le vedute ottiche, una raccolta di giochi ottici che per tutto l’Ottocento e particolarmente in età vittoriana, testimoniano in maniera multiforme l’esigenza di uscire dall’impasse dell’immagine fissa e unidimensionale. Accanto a semplici congegni a carattere giocoso come i taumatropi, o le anamorfosi appaiono strumenti più ingegnosi come il fenachistoscopio, il praxinoscopio e lo zootropio. Ogni visitatore, alla fine, assiste ad una proiezione di 15 minuti con il diaporama, in cui viene mostrata e raccontata l’affascinante storia dell’Archeologia del Cinema con immagini tratte dalla Collezione Minici Zotti.
Info
Prato della Valle 1/a, Padova
Tel +39 049 8763838
Fax +39 049 8780280
[email protected]
www.minicizotti.it