Due Carrare

Mulino di Mezzavia a Due Carrare

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Il Mulino di Mezzavia a Due Carrare è uno dei due siti molitori presenti sul Canale Biancolino (l'altro è il Mulino di Pontemanco), posto in corrispondenza della chiavica di presa. Read More
Mulino di Mezzavia a Due Carrare

Il Mulino di Mezzavia a Due Carrare è uno dei due siti molitori presenti sul Canale Biancolino (l’altro è il Mulino di Pontemanco), posto in corrispondenza della chiavica di presa. Il manufatto attuale è del XVIII secolo, in sostituzione del manufatto ligneo funzionante già nel 1200, un impianto molto importante dismesso solo nel recente dopoguerra. Il Canale Biancolino fu costruito in epoca medioevale come deviazione del Canale di Battaglia, importante via fluviale che collega Padova con Monselice ed Este. Il Mulino di Mezzavia, che sfruttava il dislivello presente tra i canali, era di proprietà del comune di Padova, ma nel 1220 una parte della struttura passò nelle mani di Giordano Forzatè, priore del monastero San Benedetto di Padova, finchè nel 1262 venne assorbito completamente dal monastero (e diviso tra quello di Padova e Monselice sul Monte Ricco). L’impianto, che inizialmente contava due mulini, fu ampliato nel tempo di altre quattro ruote e doveva essere un affare redditizio poiché rispondeva al bisogno di numerosi fittavoli della zona che coltivavano le terre dei locali latifondisti. Nel 1617 una tremenda alluvione colpì la zona e gli unici impianti a salvarsi furono proprio quelli di Mezzavia. Racconta la cronaca che la gente per disperazione assalì gli impianti strappandosi reciprocamente dalla mani la farina. Poco visibili dalla soprastante strada Battaglia, sono ancora visibili i resti dei cinque calloni, di cui quattro con ruote idrauliche (quello centrale serviva per lo scarico dell’acqua). Scendendo lungo via Saline si vedono ancora sia la derivazione d’acqua che parte del ponte a due archi in muratura sopra cui correva la vecchia strada “postale” Adriatica prima dell’ampliamento. Poco lontano l’edificio in muratura con la ruota ricostruita che ha sostituito quelle vecchie, in legno, collocate da ambo i lati del canale Biancolino. L’attività cessa nel 1919 dal lato sinistro e qualche anno dopo anche dall’altro lato del canale che ha conservato la ruota idraulica metallica sino agli anni ’50.

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