Ritrovamenti archeologici a Montegrotto Terme: la Villa rustica a Turri.

Area Archeologica di Via Catajo a Montegrotto Terme

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Nell'Area Archeologica di Via Catajo a Montegrotto Terme, in località Turri, si trovano i resti di un’abitazione romana privata di campagna (”villa rustica”). Read More
Area Archeologica di Via Catajo a Montegrotto Terme

Nell’Area Archeologica di Via Catajo a Montegrotto Terme, in località Turri alle pendici del Monte Ceva, si trovano i resti di un’abitazione romana privata di campagna (”villa rustica”) costruita nella seconda metà del I secolo a.C. e progressivamente ampliata fino al II secolo d.C.. Ne fanno parte ambienti residenziali e ambienti dedicati alla lavorazione e allo stoccaggio di prodotti alimentari. L’edificio antico è affiorato tra il 2004 e il 2005, durante lavori edilizi, ed è stato oggetto di scavi archeologici sistematici condotti dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto nell’inverno del 2005 e 2007.

La Villa rustica di Turri era originariamente costituita di una serie di ambienti affacciati su un cortile con al centro una vasca quadrangolare. Poco distante c’era un ambiente indipendente che ospitava un forno per la cottura degli alimenti. Tutti i muri della fase originaria erano realizzati in blocchi sbozzati di trachite legati da argilla. Tra la fine del I secolo a.C. e l’inizio del I secolo d.C., l’edificio venne ampliato impiegando il laterizio per le strutture murarie. Esternamente era circondato da spazi aperti dedicati probabilmente ad attività produttive: si contano 3 corti di cui una con pozzo centrale. L’organizzazione interna invece, ripeteva le caratteristiche canoniche delle case romane (”domus”): dal vano d’ingresso, sul cui lato sud si apriva una cucina dotata di focolare, si accedeva al cortile dotato di sistema di raccolta dell’acqua piovana (”impluvium”). Su questo si affacciavano: da un lato, le camere per il riposo (“cubicula”) e un vano con pavimento rialzato da piccoli pilastri in laterizio (”pilae”) probabilmente per favorirne l’isolamento dall’umidità; dall’altro lato, altri ambienti residenziali tutti di particolare pregio dati gli oggetti preziosi qui rinvenuti; infine, sul lato opposto all’ingresso, si affacciava il vano di soggiorno principale. Un magazzino a due vani e due piani aveva rimpiazzato il precedente ambiente con forno. Tra I e II secolo d.C., si ampliarono le grandi corti e si realizzarono una serie di ambienti destinati al deposito di attrezzature o piccoli magazzini, con impiego di trachiti di piccole dimensioni e frammenti di tegole, una tecnica molto povera. L’edificio sembra essere stato abbandonato tra III e IV secolo d.C..

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