L’Area Archeologica del Palazzo della Ragione a Padova è stata scoperta negli anni Novanta grazie ai lavori di riqualificazione condotti nei sotterranei del duecentesco Palazzo in piazza delle Erbe. I lavori hanno messo in luce un interessante spaccato delle vicende edilizie che si succedettero, per lunghi secoli, in quest’area centralissima della Città del Santo. Preesistenti fondamenta e alzati di abitazioni tipiche medievali della Padova del 1200, ma anche di epoca romana: pozzi, torri, case-forti ed altri edifici forse di uso pubblico, che per la costruzione del Palazzo furono distrutti, con il recupero del materiale costruttivo (laterizie e pietre), e livellati per creare una superficie il più possibile omogenea. La visita guidata offre così un’immagine chiara e articolata della crescita stratigrafica di Padova dall’età romana sino alla costruzione del Palazzo della Ragione, uno dei più importanti monumenti civili eretti in Europa all’epoca dei Comuni.
L’Area Archeologica del Palazzo della Ragione a Padova è visibile da una passerella nei pressi del suggestivo ambiente denominato “Cantinone”, a circa 7 metri di profondità. È composta da una struttura di due gallerie longitudinali larghe 5,50 metri e una perpendicolare larga 3,50. Alla quota più profonda degli scavi, alcuni resti denotano una piccola porzione di edificio domestico di età imperiale (domus romana di fine I inizi II sec. d.C), costruito a sua volta sopra strutture più antiche, al quale appartengono murature con tracce di affreschi parietali e un frammento di mosaico pavimentale bianco e nero, conservatosi sotto il crollo della copertura in tegole e coppi. Tale crollo è rimasto volutamente in posto, al di sopra del pavimento musivo, per rendere l’idea della distruzione dell’edificio, avvenuta a causa di un incendio successivo all’abbandono, e dei livelli di interno dell’edificio romano su cui si impostò in seguito la città medievale.
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