Padova

Oratorio di San Michele a Padova

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L'Oratorio di San Michele a Padova testimonia con la massima evidenza gli splendori di una delle più straordinarie civiltà figurative del Trecento italiano. Read More
Oratorio San Michele a Padova

L’Oratorio di San Michele a Padova, dedicata a San Michele e ai Santi Arcangeli, è quanto rimane di un’antica chiesa le cui origini sembrano risalire al sesto secolo e che venne drasticamente ridimensionata agli inizi dell’ottocento in seguito alle soppressioni napoleoniche. All’interno si trova una cappella intitolata alla Vergine, fatta erigere sul limitare del trecento da Pietro Bovi, direttore della zecca carrarese, a seguito di un incendio. La sua collocazione è infatti a ridosso del Castelvecchio e fu teatro di scontri nel corso della riconquista di Padova ai Visconti. Gli affreschi che decorano la cappella di Santa Maria della Chiesa di San Michele furono realizzati nel 1397 da Jacopo da Verona e sono incentrati sul ciclo mariano (l’Annunciazione, la Natività e l’Adorazione dei Magi, l’Ascensione, la Pentecoste, Morte della Vergine e S. Michele); dalle pitture emerge la figura di un pittore eclettico, che accanto agli elementi derivati dalla formazione presso Altichiero, della cui arte offre una visione più domestica, ne accoglie altri presi da Giotto, Avanzi e Giusto de’ Menabuoi. Non mancano le raffigurazioni di personaggi contemporanei opportunamente inserite a scopo celebrativo: Francesco il Vecchio, Francesco Novello, Francesco Petrarca e Pietro Bovi committente dell’opera. Il tono borghese e quasi quotidiano delle decorazioni si contrappone alle eleganze aristocratiche che avevano caratterizzato la cultura figurativa cittadina negli anni immediatamente precedenti. Quanto riamane comunque oggi testimonia con la massima evidenza gli splendori di una delle più straordinarie civiltà figurative del Trecento italiano. Sempre all’interno dell’oratorio, è visibile un’appendice absidale disposta trasversalmente rispetto alla navata originaria, che venne fatta costruire a ridosso della demolizione ottocentesca allo scopo di salvaguardare, pur se in dimensioni ridotte, un luogo d’arte caro alla devozione popolare. La pavimentazione in cotto della chiesa, a scacchi bianchi e rossi, evoca i colori araldici dei Carraresi, i padroni di Padova che esercitarono sulla primitiva chiesa un attivo patronato.

Info
Riviera Tiso da Camposampiero 32/a, Padova
Tel +39 049 660836
[email protected]

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